IT:
L’autogestione urbana è un’attività che può essere faticosa e non sempre sostenibile a lungo termine. Questo perché, oltre alle attività normalmente associate alla militanza, si aggiungono quelle relative alla gestione e manutenzione di uno spazio fisico. A partire da una ricerca condotta con lɜ attivistɜ di cinque spazi autogestiti di Roma, ho analizzato i meccanismi che spiegano perché alcune persone continuino a militare per anni, nonostante tutto, mentre altre facciano la scelta di andarsene. Ne è emerso che la scelta di andare o restare è il risultato di un delicato e complesso equilibrio fra forze centripete (che trattengono lɜ attivistɜ) e forze centrifughe (che lɜ spingono a lasciare). Per evitare che l’ago della bilancia tenda verso queste ultime, gli spazi autogestiti devono riuscire ad essere non soltanto spazi di lotta o di incontro, ma anche di ‘cura’, il che può contribuire a rendere queste esperienze non soltanto utili ma anche umanamente sostenibili.
EN:
Urban self-management is an activity that can be tiring and not always sustainable in the long term. This is because, in addition to the activities normally associated with militancy, there are also those related to the management and maintenance of a physical space. Starting from a research conducted with the activists of five self-managed spaces in Rome, I analysed the mechanisms that explain why some people continue to be militant for years, despite everything, while others make the choice to leave. It emerged that the choice to go or stay is the result of a delicate and complex balance between centripetal forces (which hold the activists back) and centrifugal forces (which push them to leave). In order to avoid the needle of the balance tending towards the latter, self-managed spaces must succeed in being not only spaces of struggle or encounter, but also spaces of ‘care’, which can contribute to making these experiences not only useful but also humanly sustainable.